In francese si dice così, bisogna cominciare da un inizio.
Ed ecco che io ho iniziato il mio blog. Per la seconda volta nella vita. Il mio primo blog "Il taccuino che non c'è" è stato inghiottito dalla rete, in un passaggio tra server a me tuttora non chiaro. Perchè un blog? Perchè mi è sempre piaciuto scrivere, perchè voglio condividere delle cose di me, della mia vita. Voglio condividere pensieri, parole, deliri, canzoni, ma non mi va di gridarlo su facebook, spalmandolo sulle bacheche altrui senza neanche chiedere il permesso. Per leggerlo qui una persona deve essere motivata e arrivare fino a qui. Vorrei descrivere qui il profumo della brioche presa in autogrill alle 2 del mattino, quando casa sembra ancora lontana. Il rumore della resina che uso come maracas, quando agito il barattolo che la contiene in un momento di stupidera nella solitudine della palestra. Il sapore della paura quando provo quella nuova caduta e ho paura di farmi male. L'odore della corda appena tirata fuori dalla sacca, il freddo del moschettone, l'abbraccio dell'imbrago, la sicurezza del sospendersi dentro a quell'abbraccio a testa in giù. Vorrei dare voce alla frustrazione di una nota sbagliata suonata su un pianoforte con i piedi, una sola nota sbagliata. Ma per l'ennesima volta. E anche gli altri devono riprovare con me il brano dall'inizio. Vorrei descrivere il suono inaudibile del passo che ti fa entrare in scena quando tocca a te entrare in scena. Parlare delle persone che dicono di volerti vendere. Ma non stanno neanche ad ascoltarti. Degli abbracci con le persone che ritrovi per puro caso e non vedevi da anni, ad un festival, e con le quali resti a parlare, e l'alba arriva scivolando senza accorgerti. Potrei continuare ancora. Ma forse non serve. Avete capito. Bisogna cominciare da un inizio. Eccolo. |
AuthorSilvia. acrobata aerea, pattinatrice, pianista con i piedi, animale da palco. Si diverte senza pretese a pasticciare con le parole. Pezzetti della mia vita. Archives
December 2020
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